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Milano è una città in continua trasformazione. La considerazione che la metropoli milanese, in perenne metamorfosi, rappresenti il motore del suo sviluppo architettonico e sociale, e che il futuro della città ora si giochi sulla riqualificazione delle grandi aree, è stata la premessa per lo sviluppo del progetto No Stop Milano. La città che cambia. L’obiettivo di No Stop Milano è quello di fornire, con modalità e linguaggi differenti, uno sguardo critico per arricchire la discussione pubblica e la cultura urbana intorno al futuro della città e alla sua rigenerazione. Si tratta di un osservatorio annuale sulla trasformazione urbana - in previsione delle Olimpiadi invernali 2026 e della ricorrenza 1923-2023 dell’accorpamento dei Comuni periferici della città - per promuovere il coinvolgimento dei cittadini nella scoperta e valorizzazione degli sviluppi passati e futuri di Milano.
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“FLOAT nasce da un’idea organica. C’è un legame con la tradizione curvilinea bolidista che mi caratterizza; tuttavia, la mia vocazione attuale è più legata a una naturalità più morbida che non è disgiunta da quanto facevo prima, ma che è semplicemente un’evoluzione. Oggi preferisco linee meno forzate dal punto di vista estetico per ritornare alla morbidezza del corpo. Le forme organiche di FLOAT sono più congruenti a quello che siamo, dal punto di vista anatomico”, afferma Massimo Iosa Ghini.
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Asti Architetti e Iris Ceramica Group, nella cornice del Brera Design District, hanno presentato una workstation temporanea nel cuore di Milano: un angolo del futuro, un’oasi urbana pensata per ricaricare la mente e le energie. Via dei Mercanti, luogo cardine della storia urbana di Milano, diventa il palcoscenico di un progetto che intende portare valore aggiunto all’arredo urbano: una seduta continua liberamente fruibile per lavorare e riposare a diretto contatto con un ulivo, cifra stilistica di Asti Architetti.