Nel centro storico di Sirmione il 23 novembre è stato ufficialmente inaugurato il primo flagship store di Terme Sirmione progettato dall’architetto Massimo Iosa Ghini.
Il potere benefico e vivo dell’Acqua e del Fango termale di Terme di Sirmione si carica di una nuova forza espressiva ed emozionale nel nuovo spazio commerciale a Sirmione che offre prodotti cosmetici dedicati al benessere del corpo.
Il nuovo flagship Store Terme di Sirmione, firmato dall’architetto Massimo Iosa Ghini per Terme di Sirmione Spa, la società proprietaria del brand e di alberghi e ristoranti nella nota cittadina termale, è stato inaugurato il 23 novembre in piazza Castello, nel cuore della magnifica location che si affaccia sul Lago di Garda.
Il concept spaziale rimanda a una costante delle opere di Massimo Iosa Ghini: linee caratterizzate da un design liquido, dalle forme organiche, fluide e vitalistiche che riprendono echi futuristi, ma sono concentrate alla ricerca del comfort ergonomico e percettivo, alla definizione di linguaggio emozionale. Il nuovo negozio è caratterizzato la una fluida linea di luce azzurra che racchiude “la vasca” centrale dove è collocato il desk.
Iosa Ghini ha sempre dedicato una particolare attenzione alla progettazione di catene di negozi Made in Italy, dalla Ferrari alla Maserati, dalla Superga alla Omnitel e alla Banca Mediolanum a Kiko, a Glo fino a Terme di Sirmione, garantendo una adeguata definizione della immagine coordinata, della corporate identity dell’azienda e spazi accoglienti.
Progetti dotati di forte riconoscibilità espressiva con una rara capacità di rapportarsi alle esigenze della committenza. Iosa Ghini riesce a mettere in evidenza la forza narrativa del brand senza soprapporsi in maniera troppo evidente con la sua cifra stilistica.
Dopo un primo periodo caratterizzato da un impulso creativo quasi primitivo, molto spontaneo ed emozionale, arrivo oggi a una fase in cui per me il progetto ha senso solo se ha una finalità, solo se non è unicamente “autoriale” e autoreferenziale, come lo era all’inizio, ma se diventa un momento in cui c’è la necessità di ragionare su quello che implica la disciplina architettonica, ovvero il progettare per gli altri, sottolinea Massimo Iosa Ghini.
Parto dalle esigenze operative e funzionali di uno spazio, ragiono in base alla storia del brand, cercando di identificare anche solo uno spunto, un elemento concettuale che renda “codificabile” questo spazio. Ho sempre un’attenzione particolare per quello che viene venduto all’interno di questi spazi. Cerco sempre un elemento che caratterizza lo spazio del retail – un luogo che presenta una complessa relazione di permeabilità interno-esterno - che si affaccia alla strada, all’uso quotidiano anche disattento, per cui è necessario definire degli elementi forti che vanno ad evocare la filosofia del brand, per comunicare “l’essenza della marca”.
Per il flagship Terme di Sirmione ho individuato quattro elementi-codice: il primo è la Città di Sirmione inteso come località italiana conosciuta con caratteristiche turistiche ben delineate: abbiamo lavorato sul marchio che rappresenta lo skyline della città; il secondo è l’Acqua intesa sia come elemento fisico-naturale con le sue proprietà termali, sia come segno cromatico per conferire delle suggestioni formali come la fluidità della linea; come terzo “codice” abbiamo scelto un colore preciso, un Azzurro che poi è stato declinato su varie tonalità e un materiale, il Rame, inteso come colore ma anche come componente connotativa del progetto; infine il quarto elemento è il Fango che identifica il legame con il territorio, la città di Sirmione e le Terme che ha generato l’idea dell’Ampolla, oggetto simbolico ma anche funzionale appositamente disegnato, per raccoglierlo e per provarlo. L’idea di fare un test sulla pelle della mano il fango crea una sensazione più diretta con il cliente,” spiega Iosa Ghini.
La composizione spaziale del nuovo flagship store viene inoltre definita dall’attento lavoro di progettazione della luce a LED che utilizza gli apparecchi illuminati di iGuzzini studiando degli interessanti effetti “cromo terapici” che una volta entrati dal chiasso della strada provocano un effetto di rigenerazione e di benessere.
“Lo studio illuminotecnico nei nostri progetti è stata da sempre molto importante ma è diventato prevalente negli ultimi anni. Lo spazio essenziale del negozio di Sirmione, fatto di pochi elementi - una scaffalatura e un getto d’acqua centrale che si integra all’architettura dello spazio - è enfatizzato dal punto di vista illuminotecnico con la possibilità di attivare tre scenari con le luci LED.”
Nei progetti per il retail di Massimo Iosa Ghini, e ne è esempio di flagship store di Sirmione, la qualità travalica la sua accezione più classica, va oltre il prodotto e coinvolge anche la comunicazione. Quando si parla di spazi come questi, la ricerca stilistica è globale, riguarda tutti gli aspetti del progetto, dalla modulazione degli spazi ai complementi.
“L’immagine coordinata era già presente, ma il posizionamento prodotti l’abbiamo deciso noi. Abbiamo disegnato anche i due pouf custom made. Progettare lo spazio mi permette di lavorare sul prodotto. Stiamo lavorando anche ad altri store per Terme di Sirmione dove l’acquisto del prodotto diventa un rituale di benessere.”
MASSIMO IOSA GHINI
Considerato uno degli architetti e designer italiani di maggior spicco nel panorama internazionale del progetto, Massimo Iosa Ghini (Bologna, 1959) ha partecipato negli anni Ottanta all’azione innovativa svolta dalle avanguardie progettuali fondando il movimento culturale Bolidismo e facendo parte del gruppo Memphis di Ettore Sottsass. Nel 1990 apre lo studio Iosa Ghini Associati, che oggi opera a Milano, Bologna e Miami, sviluppando progetti per grandi gruppi e developer internazionali e occupandosi di progettazione di spazi architettonici residenziali, commerciali e museali, installazioni culturali, aree e strutture dedicate al trasporto pubblico, nonché di progetti retail per gruppi internazionali. Tra i lavori principali di interior design e architettura si annoverano lo sviluppo worldwide delle catene dei Ferrari Store e dei Kiko Store, la sede Capital Group a Mosca, Casa Museo Giorgio Morandi a Bologna, la Stazione metropolitana Kröpcke di Hannover, la monorotaia elettrica Marconi Express a Bologna, il nuovo IBM Rome Software Lab a Roma, l’edificio residenziale Brickell Flatiron a Miami e numerosi progetti in costruzione. È stato docente all’Università La Sapienza di Roma; dal 2008 è Adjunct Professor al Politecnico di Hong Kong; e al dipartimento di Architettura, Università di Ferrara. Molti suoi progetti hanno ricevuto riconoscimenti e menzioni, tra cui International Architectural Award by Chicago Athenaeum, Good Design Award, Roscoe Award, IAI Green Design Award, iF Product Design Award e Red Dot Award.
Nel 2013 la Triennale di Milano gli ha dedicato un’intera antologica “Dagli esordi all’oggi sostenibile”. Nel 2015 il retail concept Kiko Milano ha vinto il Best Retail Global Expansion al Mapic 2014. Massimo Iosa Ghini, nominato Ambasciatore del Design Italiano e del Red Dot Network, Socio Effettivo del Comitato Leonardo e della Accademia Clementina, ha ricevuto il Premio Marconi per la Creatività nel 2015.